mercoledì 14 febbraio 2024

UNA RIFLESSIONE SULLA QUARESIMA E ALCUNE NOTE STORICHE

Il Mercoledì delle Ceneri è stato l’inizio di un cammino spirituale verso la Pasqua.

Le ceneri che il sacerdote ci ha posto sul capo sono state un monito, insito nelle formule che accompagnano il gesto, per la necessaria presa di coscienza del nostro limite antropologico: “ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e della necessità che abbiamo di Dio per raggiunge la pienezza della nostra umanità come la intuiamo, verso cui tendiamo anche senza rendercene conto e come è stata progettata dal Creatore,  San Paolo scrive: “fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura che corrisponde alla piena maturità di Cristo” (Ef 4,13). Cristo è l’archetipo dell’uomo, il cammino spirituale della Quaresima è quindi tendere a modellare la nostra vita su quella di Cristo: “convertiti e credi al Vangelo” .

La chiesa ci suggerisce tre strumenti per questo cammino:” la preghiera” con cui incontrare il Signore che non è necessariamente fatta di parole, ma di relazione prima di tutto del cuore, conoscenza e incontro personale in cui confrontare la nostra vita con quella di Cristo. Conoscenza anche come studio e lettura della Parola di Dio che è preghiera, confronto che è esame della propria vita in rapporto alla stessa Parola di Colui che ci ha rivelato essere la Vita.  Il secondo strumento è poi il “digiuno” fatto non solo di privazioni materiali, ma soprattutto di privazioni di ciò che dall’esame della nostra vita abbiamo percepito come ostacolo al nostro progetto quaresimale.  Dai primi due strumenti consegue il terzo, quello che Chiesa chiama “l’elemosina”, che è quell’amore concreto, anche frutto del “digiuno”, condivisione di beni materiali di cui ci siamo privati a favore dei fratelli in difficoltà che discende dall’aver incontrato Cristo e averlo seguito e quindi fatto per suo amore. 

Mentre il termine “quaresima” nelle lingue neo latine ha il significato di “quaranta”, “quadragesima” in latino, cioè i 40 giorni che ci separano dalla Pasqua, in lingua inglese la parola quaresima ha un significato più poetico, è chiamata “Lent”, parola che deriva dal termine sassone “Lencten“, che a sua volta significa “primavera”.  Primavera sia perché la Pasqua a cui tende la quaresima è normalmente in primavera nell’emisfero nord e sia perché la Pasqua è anche una primavera, una rinascita dell’anima.

Il Mercoledì delle Ceneri ha dato ispirazione anche in letteratura, nella musica e nel cinema soprattutto nei Paesi anglosassoni: “Ash Wednesday” (Mercoledì delle Ceneri) è il titolo di un'opera in versi di Thomas Stearns Eliot, composta a Londra tra il 1927 e il 1930, con lo stesso titolo è un romanzo dello scrittore Ethan Hawke, pubblicato, nel 2002, un racconto del tedesco Heinrich Böll, due film  di due registi statunitensi,  Edward Burns e di Larry Peerce hanno questo titolo, ancora hanno titolato “Ash Wednesday”  l’album musicale del cantautore americano Elvis Perkins e il  gruppo musicale Shivaree. “Mercoledì delle Ceneri” è poi il titolo di varie opere pittoriche di autori diversi come il polacco Julian Fałat, il tedesco Carl Spitzweg, l’italiano Riccardo Tommasi Ferroni.

Qualche nota storica: la penitenza della Quaresima  affonda fino all’epoca apostolica, anche se non conosciamo come fosse strutturata, sappiamo invece che nella Chiesa primitiva due o tre giorni di digiuno anticipavano la celebrazione della Pasqua, soprattutto come preparazione dei catecumeni al battesimo che si tendeva a celebrarlo nella veglia che precedeva la festività della Resurrezione del Signore, è invece storicamente certo che nella Chiesa di Alessandria si praticasse il digiuno per tutta la settimana precedente la Pasqua.  Questo uso è testimoniato dallo storico del V secolo Socrate Scolastico,  nella sua opera “Storia Ecclesiastica” ,il quale riferisce anche che nell'Illiria e in Grecia si praticava un digiuno nelle sei settimane che precedevano la Pasqua, mentre a Roma il digiuno era osservato per tre settimane.  Verso la fine del V secolo il periodo quaresimale inizia, come oggi, nel mercoledì, in alcune chiese il venerdì, prima della prima domenica di Quaresima. In un primo momento questo cammino quaresimale era destinato ai catecumeni per prepararsi al battesimo e ai penitenti che si preparavano per il sacramento della riconciliazione il giovedì prima della Pasqua, successivamente questo uso della penitenza quaresimale si estenderà a tutti i cristiani. Dal V sec. le regole per il digiuno diventarono molto rigide: “Era permesso un solo pasto, verso sera, la carne non era ammessa nemmeno la domenica, era proibito anche il consumo del pesce e talvolta anche di uova e prodotti caseari.  Le Chiese orientali continuano a seguire anche oggi queste regole. Tra il VI e il VII secolo il cammino quaresimale venne  prolungato, prima di un’ulteriore settimana (Quinquagesima, 50 giorni per la Pasqua), poi per altre due domeniche (Sessagesima e Settuagesima), questo è menzionato nelle omelie del Papa San Gregorio Magno, solo a partire da IX secolo questa prassi si diffonderà in tutta l'Europa occidentale.  Questo prolungamento sarà poi abolito nel rito romano dopo il Concilio Vaticano II, mentre resta tutt’ora in uso in Italia nelle chiese della diocesi di Milano che conserva l’antico rito ambrosiano e in Gran Bretagna, USA e Australia per le celebrazioni degli Ordinariati cattolici anglicani.

Enrico Pierosara