sabato 15 febbraio 2020

VOI SIETE IL SALE E LA LUCE DEL MONDO


”Voi siete il sale della terra”, “Voi siete la luce del mondo”, sono le parole del Signore che sono risuonate nella lettura del Vangelo di domenica 9 febbraio. Parole impegnative per ogni credente, comunque programmatiche e non eludibili.  I cristiani sono stati per secoli sale e luce per il mondo: hanno in un primo tempo contribuito ad addolcire il diritto romano, con l’abolizione della schiavitù, l’affermazione della dignità dell’uomo.  In epoca di invasioni barbariche hanno addolcito gli aspri costumi degli invasori, hanno posto le basi del vivere civile, i vescovi hanno supplito all’inesistenza dello stato. Nel medio evo, in Europa il cristianesimo  ha ispirato con i suoi ideali la cavalleria, ha saputo regolare in modo più umano la guerra e la pace con le “tregue di Dio”, i cristiani si sono  occupati delle necessità dei poveri, hanno costruito meravigliose cattedrali per affermare la fede, la Chiesa ha fatto nascere le prime università. Nel Rinascimento il cristianesimo ha ispirato le meraviglie dell’arte in tutta Europa, ha cercato di moralizzare la nascente economia internazionale, le regole della diplomazia e della pace. Nel corso dei secoli successivi le missioni hanno portato la luce del cristianesimo con i suoi valori umani e spirituali nel Nuovo Mondo, in Africa e in Asia. Nel ‘700, nuove ideologie razionaliste hanno cercato di combattere i valori cristiani e la stessa Chiesa in nome della ragione, provocando però con la rivoluzione francese la morte di un terzo di cittadini e le cruente guerre napoleoniche che hanno insanguinato  l’Europa intera.  I subbugli della nascita degli stati moderni sono stati guidati dalla massoneria mettendo in ombra i valori  cristiani, ma sono poi sfociati in Europa, nello scorso secolo, in terribili dittature e guerre che hanno portato solo morte e dolore.  Oggi all’inizio del terzo millennio, siamo, anzi dovremmo essere noi , il nuovo sale e la luce del mondo. La Chiesa ha riacquistato una importante presenza di immagine nel mondo, nei consessi internazionali, nei grandi giornali, nella diplomazia, ma è ancora luce del mondo?  Il mondo sembra ascoltarla solamente quando Essa condivide le sue stesse posizioni in materia sociale o ecologica, considera la  Chiesa un Ente morale di cui tenere conto fintanto che condivide le sue posizioni, tanto che  talvolta viene percepita come una ONG associata alle nazioni Unite di cui sembra farsi portavoce.  Nell’illusione di evangelizzare il mondo indulgendo con falsa misericordia  sulle posizioni morali e sociali della società contemporanea,  cristiani, sacerdoti e vescovi talvolta sembrano   inseguire valori che contraddicono il deposito della fede e della morale ricevuto dagli Apostoli e tramandato fino ad oggi.  Un esempio concreto e attuale è il documento che si è dato la conferenza episcopale tedesca in preparazione al “cammino sinodale” che si sta concretizzando in questi giorni. Sembra che la maggioranza dei vescovi tedeschi stia ripercorrendo la strada sbagliata dei luterani che hanno fatto propri i valori del mondo con la conseguenza di aver svuotalo le loro chiese fino a ridursi alla irrilevanza.  Questi vescovi pensano di raggiungere le “pecorelle smarrite” assimilando e giustificando i loro valori e non si accorgono delle “pecore” che, avendo percepito le loro contraddizioni, stanno in massa abbandonando l’ovile. Nella nostra Italia si hanno avvisaglie simili, invece di predicare il Cristo salvezza del mondo, capita talvolta di sentire predicare un nuovo tipo di salvezza nella politica, nella sociologia, nella “conversione ecologica”. I cristiani invece non dovrebbero mai dimenticare di essere difronte al mondo  “pietra di contraddizione” come lo è il Cristo di cui sono corpo.   Il mondo contemporaneo che vive su valori fondati sull’edonismo, sull’opportunismo e su una  cultura di morte fatta di droga, aborti, negazione della fedeltà coniugale, confusione di genere ha un forte bisogno di luce vera, di speranza, di guide che indichino in modo sicuro il senso della vita e quei valori immortali che ricordano all’uomo la sua origine  divina e la sua metà nell’amore del Creatore.
                                                                                                            Enrico Pierosara

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