Natale 2019: un attacco concentrico da più parti del mondo a
Cristo, alla sua divinità e alla fede cristiana. Molti laici cristiani si
indignano, ma silenzio da gran parte della Chiesa ufficiale. Offendere Cristo e la fede in Lui sta
diventando “politically correct” in Occidente, insieme alle tante angherie e
irrisioni verso quei cristiani che osano manifestare pubblicamente la loro fede
e la loro adesione agli insegnamenti morali della Chiesa.
Tre esempi dello scorso mese: il lancio sulla piattaforma
Netflix di un film su Gesù in versione gay “La prima tentazione di Cristo”, un
manifesto osceno all’esterno del Museo d’arte contemporanea di Roma che mostra
volgarmente un Gesù pedofilo e un video “natalizio” postato in Internet, edito
dalle Poste norvegesi (Posten Norge), che mostra una Maria infedele a Giuseppe
che concepirebbe Cristo con il “postino” che gli porta il messaggio del
censimento di Augusto. A questi esempi
va aggiunto il manifesto blasfemo sulla Vergine Maria, con relativo party, dedicato
alla 'Immacolata con(trac)cezione,' con l‘icona della Madonna attorniata da
confezioni di preservativi, fatto editare da alcuni collettivi universitari di
Bologna.
Non si può più tacere.
Il silenzio quasi totale di vescovi e clero è assordante ovunque, in
particolare in Italia. Vescovi che si
indignano e si stracciano le vesti con dichiarazioni, articoli, interviste, da
Milano a Mazzara Del Vallo, per un politico che ha osato in un comizio tenere in
mano un rosario e invocare la benedizione della Vergine Maria e non gridano invece,
ad eccezione di qualche tenue disapprovazione e della curia arcivescovile di
Bologna che ha biasimato (almeno!) il
manifesto sulla Vergine, per offese così gravi, concentriche e pubbliche a
Cristo, alla sua Madre e a noi che crediamo in Lui.
Stessa disattenzione per le notizie dei tantissimi cristiani uccisi e
perseguitati in Asia e Africa, ma anche nei Paesi occidentali in cui
manifestare la propria fede talvolta può essere oggetto di licenziamenti, messa
alla pubblica gogna. La Chiesa in Cina assoggettata al governo costretta a
vedere chiese distrutte, croci abbattute, proibizione di trasmettere la fede ai
giovani che addirittura fino ai 18 anni non possono essere accolti nelle chiese.
Mai nella storia bimillenaria della
cristianità ci sono stati tanti martiri per la fede in Cristo. Chi si leva in loro difesa?.... qualche
giornale che riporta di tanto in tanto notizie sporadiche e sommarie, quasi nient’altro, la nostra Chiesa di occidente sembra abbia
ben altro a cui pensare, problemi sociologici prima di tutto. Il sangue sparso
per Cristo, le sofferenze di tanti fratelli e sorelle sembra non essere
prioritario, è sufficiente qualche dichiarazione di circostanza di tanto in
tanto. A Natale, dopo l’ultima strage di
cristiani in Nigeria, si è levata forte la voce del rabbino Di Segni che
scriveva: “ La comunità ebraica non può rimanere indifferente davanti alle persecuzioni
religiose che colpiscono oggi i cristiani in molte parti del mondo…….Si rimane
perplessi dalla timidezza delle reazioni cristiane davanti all’entità degli
orrori….” Risuona oggi forte la voce
del Cristo: “Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla
terra?» (Luca 18, 8)
Enrico Pierosara
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